Più della metà dei cittadini dell’Unione Europea naviga regolarmente in Internet: è quanto emerge dal Rapporto Annuale 2007 della Commissione Europea sulla Società dell’informazione, che nasconde però le molte differenze tra i diversi paesi membri.
In Italia è solo il 34% della popolazione a usare Internet frequentemente, cioè circa 18 milioni di cittadini. Fondamentale, per abbattere il divario digitale, è la diffusione della banda larga, che in Italia copre appena il 17,3% della popolazione. In Italia così come nella maggior parte dei paesi europei, accanto alle tradizionali differenze infrastrutturali, cresce e si consolida anche un divario culturale che riguarda soprattutto le modalità di utilizzo della rete. Non avere collegamenti veloci o efficaci (Dsl, fibra ottica, wi-max) limita anche l’accesso ai servizi a una parte rilevante di cittadini che difficilmente potranno utilizzare Internet nella propria quotidianità, personale e professionale, come qualcosa di veramente utile.
Notizie peggiori sul fronte dell’accessibilità: la Carta di Riga fissava al 2008 la piena accessibilità del 100% dei siti web, mentre ad oggi non si supera il 5%. Un vero e proprio fallimento, nonostante il varo di leggi (in Italia la Legge Stanca) che, da sole, non bastano a diffondere una cultura dell’accessibilità.