Serve ancora parlare, oggi, nel 2018, dell'importanza di avere un sito web? Pensavamo che fosse ovvio, banale, tutti ormai abbiamo accesso a Internet con l'aggeggio che ci portiamo in tasca - lo smartphone. Internet è parte integrante delle nostre vite, nel bene e nel male. Se sei un professionista, un'azienda, una organizzazione, per piccola che tu sia, il sito web è il tuo biglietto da visita. E invece, come riporta "Il Sole24ore", solo metà delle start up innovative italiane hanno un sito web funzionante. I dati sono relativi alle imprese iscritte nel registro delle start up innovative italiane.
<<Più di un quarto delle imprese ha dichiarato di non avere un sito, ma anche tra chi dichiara di averlo le cose non vanno molto meglio: nel 20% dei casi il portale web non è funzionante. [...] da una azienda giovane, che si confronta by definition sul mercato globale, con una fortissima predisposizione al digitale, al commercio elettronico e alla comunicazione online, qualcosa di diverso e di più rispetto a una pizzeria o uno studio medico te lo devi aspettare [...] Ciò che preoccupa, quindi, è la mancanza di una cultura digitale appropriata che nelle startup innovative dovrebbe essere invece un po’ più diffusa e presente.>>
Lo diciamo da anni: il passaparola è ormai digitale, la concorrenza è globale. Avere un sito, anche piccolo, ma funzionante e ottimizzato per i motori di ricerca, e con il proprio nome di dominio, è la base di partenza, è proprio il minimo indispensabile. Un tempo bastavano gli elenchi telefonici, oggi non più. E invece, oggi in Italia solo 14 imprese attive su 100 hanno registrato un dominio «.it» E le cose non vanno meglio per quanto riguarda i professionisti.
I dati ci dicono che a livello di utenza gli italiani sono sempre più connessi e attivi sul web, perché dunque le aziende non si fanno trovare?